Tassa covid, ira dei consumatori
Con la ripresa delle attività commerciali molti esercenti, costretti dai costi delle misure di prevenzione (sanificazione, dpi e altro) che hanno dovuto adottare, hanno aumentato le loro tariffe inserendo un contributo “covid” per remunerare le spese di sanificazione degli ambienti, di acquisto di mascherine, visiere, copriscarpe, gel e ogni altro presidio che le linee guida stabilite dalla task force governativa hanno imposto alle attività per consentire la riapertura in sicurezza.
Particolari disagi si sono registrati nelle attività del settore della cura della persona (barbieri, parrucchieri e centri estetici, dove, proprio in virtù dell’elevato rischio di contagio, sono state previste precauzioni per il personale e per i clienti che hanno un costo per l’esercente.
Tali aumenti in alcuni casi sono stati congrui con riferimento all’attività prestata, ma in molti casi sino sono sostanziati in un aumento eccessivo ed ingiustificato, che non è è stato preventivamente comunicato al cliente/consumatore al momento della prenotazione (ormai obbligatoria in questi settori).
Confconsumatori Taranto sta raccogliendo le segnalazioni dei consumatori al fine di segnalare gli abusi alle competenti autorità e sta invitando i propri associati a segnalare anche le attività “no covid tax“, cioè le attività che, nonostante le difficoltà oggettive che la normativa impone agli esercenti, hanno deciso di non effettuare aumenti.
Scrivici a info@consumatoritaranto.it