Energia elettrica, serve una seria campagna informativa
La richiesta di Confconsumatori dopo la proroga negata dal ministero dell’Energia sul rientro nel mercato a tutele graduali
Con una istanza congiunta, Confconsumatori e le associazioni di tutela dei consumatori riunite nel Cncu si rivolgono al ministero della Sicurezza energetica chiedendo il recepimento delle istanze poste a fondamento della Risoluzione 7/00233 del 21 giugno 2024, presentata da Alberto Luigi Gusmeroli nella seduta 311 della X Commissione attività produttive della Camera dei deputati.LE RICHIESTE DEI CONSUMATORI – La risoluzione chiedeva al Governo di prorogare fino al 31 dicembre 2024 il termine di rientro nel mercato tutelato e di prevedere per chi si trova nel mercato libero la facoltà di aderire comunque al mercato a tutele graduali durante il triennio 2024-2027 con l’attivazione di un attento e permanente monitoraggio delle offerte sul mercato libero, per individuare proposte eccessivamente anomale e apparentemente convenienti, bloccandole tempestivamente e sanzionando l’operatore. Inoltre, la risoluzione chiedeva una più ampia campagna di informazione in relazione alla possibilità per i cittadini di ritornare al mercato tutelato oppure scegliere un’offerta del mercato libero con specifica indicazione delle dei tempi, delle modalità di passaggio e delle caratteristiche di prezzo.Tra le richieste anche quella di adottare iniziative anche normative per promuovere l’attivazione allo sportello del consumatore di un numero telefonico dedicato a chi vuole rientrare nel mercato tutelato semplicemente comunicando i dati anagrafici e il codice utente; predisporre un modulo di adesione per il ritorno al servizio di maggior tutela valido per tutti gli operatori del mercato energetico, mettendolo a disposizione dei cittadini in maniera chiara e facilmente accessibile nel proprio sito internet, nel portale delle offerte e nel portale dei singoli operatori che esercitano il servizio di maggior tutela, con le istruzioni di base per garantire agli utenti una scelta consapevole; azzerare in tempi brevi la componente Pcv (il prezzo commercializzazione vendita) applicata in bolletta ai clienti della maggior tutela.LA POSIZIONE DEL GOVERNO – Le richieste purtroppo non sono state accolte dalla compagine governativa: avrebbero certamente aiutato i consumatori tra i quali regnano sovrane la disinformazione e la confusione, a tutto vantaggio delle società che operano nel settore energia per acquisire più contratti possibili tramite un telemarketing aggressivo e inarrestabile, come risulta chiaro dai provvedimenti irrogati dal Garante della privacy a carico di Enel Energia e di Eni plenitude, nonché dal procedimento avviato dall’antitrust carico di Enel Energia per la modifica dei prezzi del gas e delle condizioni di rinnovo dei contratti.LA PROPOSTA – Per l’Avvocato Carmen Agnello, responsabile nazionale Energia di Confconsumatori, «preso atto del mancato accoglimento delle istanze condivise dalla risoluzione, Confconsumatori chiede per l’ennesima volta a gran voce una campagna istituzionale di informazione chiara e facilmente fruibile in relazione ai mercati esistenti in materia di energia (gas e luce) al fine di garantire agli utenti una scelta consapevole. Una campagna istituzionale che non può estromettere le associazioni dei consumatori, attori principali nella formazione e informazione del cittadino, principi che rappresentano baluardi indiscussi dei diritti del consumatore».